Riflettori su Qwant
Publié le 07 février 2017
A pochi giorni fa Qwant, motore di ricerca europeo, sollevato 18,5 milioni di euro. Gli obiettivi di questa tavola rotonda sono, naturalmente, per continuare lo sviluppo tecnologico di questo motore progettato per rispettare la privacy dei suoi utenti, ma anche per rafforzare la consapevolezza di un pubblico che ancora lo uso molto poco.
Rispetto privacy
Lanciato nel 2013 da Jean-Manuel Rozan, Éric Léandri e Patrick Constant, Qwant ai propri utenti la tutela della loro privacy. In altre parole, a differenza del leader del mercato (Google, Bing...), Qwant non ci "complotto" per pubblicità ci dicono mirati. Inoltre, questa politica di neutralità si traduce nel fatto che il motore non tiene conto delle nostre "abitudini" della ricerca nella sua selezione di risultati. Così quando Google tenta di soddisfare noi offrendo siti prioritari che visitiamo più spesso, Qwant ci offre un Internet senza filtro per ogni ricerca. Alcuni trovano scomodo esperienza, altri, al contrario, saranno lieto di (ri) scoprire la vastità del Web.
Semplice e facile da usare
Interfaccia lato, il motore francese fornisce, per impostazione predefinita, una vista dei suoi risultati in tre colonne (web, notizie, social network). Tuttavia, è possibile, con un solo clic sulla barra del motore, per non scegliere di visualizzare i risultati di una di queste tre sezioni. È anche possibile ricerca di destinazione su video, immagini, musica o i prodotti venduti da siti commerciali.
Infine, c'è un'applicazione per Tablet e smartphone (Android, iOS) che unisce il motore su un browser che non raccoglie dati sui suoi utenti. Questa applicazione, chiamata Qwant Mobile, è liberamente scaricabile.
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