Inganno e trasferimento del commercio non fanno buoni compagni di letto!
Publié le 11 mai 2015
Per il venditore, la vendita di un'azienda richiede per soddisfare una serie di condizioni in modo che esso non è viziato da irregolarità. Una di queste condizioni, qualsiasi vendita, essendo che il consenso dell'acquirente non deve essere viziato. Infatti, se quest'ultimo è stato ingannato dal venditore, può richiedere l'annullamento del trasferimento.
Inganno è simile a un dol, vale a dire che le manovre eseguite dal venditore sono tali che è ovvio che, senza di loro, l'acquirente non sarebbe hanno contratto la vendita.
Questa situazione ha trovato materiale da applicare in caso tra l'acquirente e il venditore di un business. Il primo è stato il secondo ad aver deliberatamente nascosto i ricavi reali derivanti per l'attività, di non aver citato nell'atto che egli non era personalmente l'operatore di buona volontà e che questo fondo non era stato azionato per più di 4 mesi.
Così, giudici hanno annullato la vendita per il fatto che l'occultamento della temporanea chiusura del fondo con una perdita di clientela era un'ostinata riluttanza. Per loro, l'intenzione del venditore di indurre in errore l'acquirente nascondendo informazioni per chiudere la vendita del fondo non era dubbio.
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